sabato 13 febbraio 2010

La Vita è in quattro Tempi: Kairos, che gran figlio di Zeus! (3)

BENVENUTI DA LISIPPO IL PARRUCCHIERE AL PASSO COI...TEMPI

Ma chi è?
E' il primo parrucchiere di Kairos, figlio minore di Zeus.
Lisippo, che in realtà è uno scultore del 300 a.c., considerato da
Alessandro Magno il più talentuoso scultore in bronzo ha inventato l' "acconciatura" di Kairos scolpendola nella sua statua.
Capelli corti sulla nuca e lunghi davanti.
Chissà come li farebbe i capelli a voi, Lisippo.
Francesco Salviati invece potrebbe essere il secondo parrucchiere di Kairos visto che nel VI Secolo lo dipinge invece che scolpirlo ma il taglio è sempre quello: corti dietro, lunghi davanti;



Ma perchè questa acconciatura bizzarra per il giovane figlio di Zeus?
Kairos secondo la mitologia greca è fatale e deve essere colto proprio nel momento in cui accade. E' in forma di un giovane danzatore sempre in volo che deve essere tenuto per i capelli. Per questo Lisippo lo rappresenta con lungo ciuffo sulla fronte e con la nuca rasata proprio per dimostrare l’inafferrabilità di un attimo propizio.

In mitologia Kairos, il più giovane dei figli di Zeus, è il dio dell’opportunità contrapposto a Kronos, il dio del tempo “oggettivo”, seriale e della datazione (2). Kairos è inteso da Aristotele come il tempo che da valore: “ciò che accade nel momento opportuno e buono”.
Kairos rappresenta tuttavia, con la famiglia dei termini ad esso legati, anche il movimento, il cambiamento, l’energia del nuovo.
E con il cambiamento, il ri-creare fa i conti con l’insicurezza: dal punto di vista etico, nella letteratura greca, Kairos è sinonimo proprio di insicurezza.
Il kairos si ricollega ad un certo tipo di azioni che devono essere compiute "tempestivamente" e non tollerano né il ritardo, né l'esitazione. La nozione di kairos è indissociabile della parola greca, è indissociabile anche da un contesto che è quello della Grecia del VI e del V secolo a.C. È indissociabile quindi da un'epoca in cui l'azione diventa autonoma e non dipende più dalla volontà divina: il tempo è anche dell'uomo!


Kairos (καιρός) è una parola che nell'antica Grecia significava "momento giusto o opportuno". Gli antichi greci usavano kronos e kairos (1,2) come parole per indicare il tempo.
Mentre la prima si riferisce al tempo logico e sequenziale la seconda significa " un tempo nel mezzo", "tra", un momento fatto di un periodo di tempo indeterminato nel quale "qualcosa" di speciale accade.
Ma la cosa speciale lo è per la persona che la vive in quel momento.
E' quindi la persona a definirla speciale.
Se fosse speciale solo perchè lo è per tutti o per dichiarazione divina noi saremmo tutti uguali, privi di creatività e movimento.
Così invece la persona, il soggetto, inizia ad essere al centro dell'esistenza.
La nostra vita la facciamo Noi!
Ma qui sta il dilemma dell'uomo e qui si creano a volte ingorghi esistenziali mica da ridere.
Attacchi di panico indicibili colpiscono l'uomo quando fa questo passaggio e quindi è tentato di fare qualche passo indietro.
Quanti uomini prferiscono non conoscere il tempo che vivono e affidarlo completamente agli dei (aìon), dare la loro vita terrena in cambio di quella eterna (senza garanzia alcuna).
Quante volte invece pensi di essere vivo perchè hai un appuntamento alle sei, ma ci sei?
Un pò tutti, ammettiamolo ci perdiamo in questo esserci o non esserci veramente e qualche volta va bene anche così.
Non è facile afferrare quel giovane dalla nuca rasata e sembra che voli leggero e veloce senza darci troppe possibilità di pensarci.
Ma non temete, questa è la rappresentazione del suo primo parrucchiere, Lisippo.
Come al solito le rappresentazioni mitiche sono un pò estreme.
La moda cambia e i parrucchieri si evolvono, i parrucchieri siete Voi!
Scegliete la vostra acconciatura per il vostro kairos, un pò di codino sulla nuca lo lascerei di modo che questo gran bel figlio di Zeus ogni tanto si faccia trattenere ma attenti non esagerate coi capelli lunghi, altrimenti non sarà più un giovane leggero e scattante, dinamico e progettuale; sarà solo un gran bel capellone narciso e seduttivo!
Kairos, ammettiamolo, fa un pò paura.
Ma fa paura perchè non lo si conosce, perchè si muove, perchè è dinamico.
Quando gli uomini hanno gli attacchi di panico non sono dei malati con buona pace di certi professionisti della mente, superficiali come dei parrucchieri falliti.
Il panico rappresenta la nostra vitalità, il fascino verso il giovane Kairos: l'abbiamo visto, ci è piaciuto ma ci è sconosciuto. Egli è accattivante e così diverso dal tempo che ci viene scandito (kronos).

Abbiate coraggio, superate la prima vertigine e inizierete a vivere davvero!
Siate diversi scegliete la vostra acconciatura, ora potete farlo!


Nessuno infatti, quando è al principio, può sapere che cosa troverà in sé.
E come potrebbe anche presentire ciò che troverà, dal momento che ciò che troverà non esiste ancora? Con strumenti presi in prestito egli scava in un terreno che esso pure è preso in prestito ed estraneo, è un terreno che appartiene ad altri. Quando per la prima volta, d’improvviso, si trova dinanzi qualcosa che non conosce, che non gli giunge da nessuna parte, egli si spaventa e vacilla: poiché quella è veramente cosa sua. Può essere una cosa da poco, un’arachide, una radice, una minuscola pietra, una puntura velenosa, un odore nuovo, un suono inesplicabile, o anche una linfa oscura che si spinge lontano: quando egli ha il coraggio e l’accortezza di destarsi dalla prima vertigine di paura per riconoscere e dar nome a ciò che ha trovato, allora comincia la sua vera vita.”
E. Canetti 1972

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