lunedì 22 febbraio 2010

DI-STESO A LETTO: creazioni con i-phone di Massimo Scognamiglio



Un bagno illuminante (omaggio alle Terme del Sè, disegnato seduto)



Sulimazione n.1 In the Mood for Love ( omaggio alle Terme del Sè, disegnato disteso a letto).



Omaggio a J.L.Godard "Fino all'ultimo respiro": uomo che fuma



Sublimazione n.2 in The Mood For Love (disegnato disteso a letto mentre chatto con Angelo)



Entri il numero 244 (disegnato mentre aspetto il mio turno in Pronto Soccorso)



I almost forget who I am (Ciclo delle stanze)



Eroina (ciclo delle stanze)



Ragazzo (disegnato seduto sul letto)



Ragazza (disegnato sul bordo del divano con un gran mal di testa)



Omaggio a Giacometti (disegnato allungato sul letto)



In fila all'ospedale





Guardando la TV





Fantasma (guardando la tv)



Donna seduta su sedia (disegnato seduto)



colonna vertebrale (in una giornata di sole)

Dipingere con iphone è possibile grazie ad un'applicazione chiamata "brushes", l'aspetto più bello e interessante è la manualità che si riesce a mantenere con uno strumento all'apparenza "freddo", infatti grazie al "gesto" e al "multi tocco", è possible interagire sulla tavolozza come farebbe un bambino con i colori sulle punte delle dita.
Il fatto di avere sempre con sé questa tavola di colori e questo piccolo sketch book, rende lo strumento affascinante e veratile: è sempre presente dove, come e quando hai un'idea, una voglia di fare, una piccola ispirazione. Anche (e per me soprattutto) di-steso a letto.


Massimo Scognamiglio









In attesa (disegnato mentre aspetto guardando un tizio)



L'amour fou



Autoritratto in verde (disegnato seduto). Il volto della paura per le Terme del Sè



Just a kiss (disegnato allungato sul letto)



RATz (disegnato seduto)

Topografia di un corpo (disegnato seduto guardando la TV)




Cappuccetto rosso (disegnato seduto sul divano)




Prostituta







dettaglio


Le opere di Massimo qui esposte sono istantanee.
Il particolare mezzo con cui le crea permette questo evidente risultato.
Nelle immagini che Massimo ci regala c'è l'intensità e la drammatica bellezza del "momento unico".
L'unicità di un momento, inteso come attimo captato dal proprio mondo interno, acciuffato al pelo come un Kairos che si lascia prendere per i capelli, si materializza e diviene immagine immediata-mente.
Essa appare come una neuro-imaging, ha l'efficacia di una TAC o di un eco-doppler a colori per precisione di referto.
La colonna vertebrale che Massimo rappresenta non è evidentemente la sua colonna vertebrale ma come lui la percepisce in quel dato momento.
L'autore ci offre referti esatti non solo del suo sentire ma della percezione spaziale "propriocettiva" che egli avverte, nonchè degli equilibri armonici e disarmonici delle nostre parti del corpo e di quelle altrui.
E' un modo di sentire che può essere comunicato immediata-mente perchè in linea con il modo speculare di sentirsi e con lo stile comunicativo prevalente del nostro tempo.
Nelle sue immagini Scognamiglio ci dice sempre dove è non solo perchè ce lo descrive nel titolo dell'opera ma perchè lo si capisce proprio.
Il movimento e la collocazione spaziale delle persone, delle parti del corpo, degli oggetti e anche delle raffigurazioni senza protagonista (in quel caso il protagonista è ancora lui) ci dicono dove lui si colloca.
Il nostro gradito frequentatore delle Terme è l'artista della collocazione spaziale dei vissuti. Una collocazione interna che nell'opera diviene proiettata sullo screen dell' i-phone. Questo strumento in questo caso diviene fondamentale ed unico perchè, come ci ha detto l'autore stesso, è a portata di mano in qualunque momento e in qualunque situazione egli si trovi.
Ciò rende queste opere originali rispetto ai tempi lunghi della pittura rievocativa o del ritratto. E' più vicino alla fotografia ma la supera perchè può rappresentare l'inesistente per gli altri ma l'esistente per sè rendendolo così esistente anche agli altri.
La maggior parte dei lavori sono stati creati di-steso a letto, o sul bordo del letto o seduto come l'autore tiene a sottolineare per rendere evidente la grande differenza che c'è.
Noi non rappresentiamo una emozione prescindendo dalla percezione somatica e sensoriale e soprattutto propriocettiva di quel preciso istante.
L'oggetto dlla rappresentazione non è quindi l'unica cosa che vediamo nell'opera, anzi forse è secondaria a meno che non si intenda, come si dovrebbe fare in questo caso, la percezione stessa di sè come il vero soggetto da rappresentare, da ritrarre e da fotogarfare istantaneamente.

Andrea Giannelli per le TdS

* Un breve curriculum di Massimo Scognamiglio lo trovate nel nostro "spogliatoio delle Terme".

1 commento:

  1. Per vedere le immagini a "grandezza piena", potete guardare a questo indirizzo:

    http://www.facebook.com/album.php?aid=190933&id=728645069&l=02ce0ca4b7

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